Cos’è la tecnica POPS e quando viene utilizzata?
La tecnica POPS (Pelvic Organ Prolapse Suspension) rappresenta una delle soluzioni più moderne e sicure per il trattamento del prolasso degli organi pelvici.
Utilizzata in ambito ginecologico e proctologico, questa procedura mininvasiva consente di riposizionare e stabilizzare gli organi pelvici che, a causa del cedimento di muscoli e legamenti, tendono a spostarsi dalla loro sede naturale.
Si tratta di un intervento indicato in casi selezionati, eseguito sempre da specialisti esperti, che permette di ripristinare l’anatomia corretta e migliorare in modo significativo la qualità della vita del paziente.
Ma come funziona esattamente? E quando è necessaria? Scopriamolo insieme.
I sintomi e le conseguenze del prolasso degli organi pelvici
Prima di occuparci della tecnica POPS, è importante comprendere la patologia che questa procedura chirurgica mira a risolvere.
Il prolasso degli organi pelvici è una condizione relativamente comune – soprattutto tra le donne in età avanzata o dopo gravidanze e parti vaginali – e si verifica quando uno o più organi interni della pelvi (vescica, utero o retto) scivolano verso il basso a causa dell’indebolimento delle strutture di sostegno.
I sintomi più comuni del prolasso pelvico includono:
- Sensazione di peso o corpo estraneo in vagina o nella zona perineale, particolarmente evidente a fine giornata
- Difficoltà a urinare o sensazione di non riuscire a svuotare completamente la vescica
- Incontinenza urinaria con perdite involontarie durante sforzi, tosse o starnuti
- Incontinenza fecale o difficoltà nel controllo dell’evacuazione
- Costipazione persistente o defecazione difficoltosa che richiede manovre manuali
- Dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) che compromette la vita intima
- Fastidio o dolore lombare cronico che peggiora stando in piedi a lungo
Questi segnali, spesso sottovalutati o considerati normali conseguenze dell’invecchiamento, possono invece peggiorare progressivamente nel tempo e compromettere seriamente la qualità della vita quotidiana.
Molte donne riferiscono di limitare le attività sociali, l’esercizio fisico e persino le uscite a causa dei sintomi urinari. L’impatto psicologico può essere significativo, con sviluppo di ansia, imbarazzo e riduzione dell’autostima. Per questo motivo è importante non minimizzare questi disturbi e rivolgersi a uno specialista per una diagnosi accurata e un trattamento adeguato.
Come funziona la tecnica POPS, l’innovazione nella chirurgia del prolasso
La tecnica POPS si basa su un approccio mininvasivo, eseguito in laparoscopia o con chirurgia robotica, che consente di riportare gli organi nella loro posizione fisiologica e mantenerli stabili grazie a materiali di sospensione biocompatibili.
Durante l’intervento con tecnica POPS, il chirurgo:
- pratica piccole incisioni addominali per l’inserimento degli strumenti laparoscopici, tra cui una telecamera ad alta definizione per visualizzare il campo operatorio;
- solleva delicatamente gli organi prolassati, per riportarli nella posizione anatomica corretta;
- applica reti leggere biocompatibili o suture specifiche che garantiscono un sostegno duraturo;
- controlla la corretta posizione degli organi e l’assenza di tensioni anomale, evitando – ove possibile, la rimozione degli organi coinvolti.
L’intero intervento dura generalmente tra 90 e 180 minuti, a seconda della complessità del caso e del numero di organi coinvolti.
Rispetto alle tecniche chirurgiche tradizionali, la POPS offre numerosi vantaggi, clinici e funzionali:
- minore invasività grazie a piccole incisioni;
- visione ingrandita e tridimensionale che aumenta la precisione chirurgica;
- ridotto sanguinamento intraoperatorio;
- recupero post-operatorio più rapido e meno doloroso;
- ridotto rischio di complicanze, come aderenze e infezioni, e minor incidenza di recidive;
- conservazione degli organi e delle loro funzionalità;
- risultati duraturi, anche in pazienti giovani o fisicamente attivi;
- migliore estetica con cicatrici minime e quasi invisibili.
La combinazione tra chirurgia mininvasiva e precisione robotica, laddove indicata, permette inoltre di operare in sicurezza anche in zone anatomiche complesse, con il minimo rischio di lesioni a strutture nervose e vascolari.
Quando è indicato l’intervento con tecnica POPS e a chi rivolgersi
La tecnica POPS viene consigliata quando il prolasso causa sintomi significativi che limitano la vita quotidiana, oppure quando i trattamenti conservativi (come la fisioterapia pelvica) non sono più sufficienti a controllare i disturbi.
In particolare, l’intervento chirurgico con POPS può essere indicato in caso di:
- Prolasso avanzato della vescica (cistocele di grado III o IV), dell’utero o del retto
- Prolassi multipli che coinvolgono contemporaneamente più organi
- Sintomi urinari o disturbi rettali persistenti
- Discesa visibile o palpabile degli organi pelvici
- Dolore cronico correlato al prolasso
- Fallimento documentato di terapie non chirurgiche
- Recidiva dopo precedenti interventi chirurgici
- Peggioramento progressivo nonostante trattamenti conservativi
La decisione di intervenire chirurgicamente deve quindi tenere conto di diversi fattori tra cui la gravità del prolasso, l’età, il desiderio di future gravidanze, comorbidità, lo stile di vita e, naturalmente, le preferenze del paziente riguardo l’approccio terapeutico.
Affidarsi a un chirurgo esperto in chirurgia mininvasiva è essenziale per garantire un trattamento efficace, sicuro e personalizzato. La tecnica POPS richiede competenze specifiche e una profonda conoscenza dell’anatomia pelvica per ottenere risultati ottimali.
Il Prof. Marcello Gasparrini, specialista in chirurgia generale, laparoscopica e robotica, applica la tecnica POPS nei casi più appropriati, e offre ai pazienti una valutazione personalizzata e completa, con un percorso chirurgico basato sulle più recenti evidenze cliniche.
Se hai ricevuto una diagnosi di prolasso degli organi pelvici, avverti sintomi sospetti o desideri una seconda opinione sul tuo caso, contattaci per una visita specialistica.

