Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Che differenza c’è tra ragadi ed emorroidi? Ecco cosa sapere 

differenza tra ragadi e emorroidi

Guida alla differenza tra ragadi ed emorroidi: sintomi, cause e trattamenti 

I disturbi dell’area anale sono molto comuni nella popolazione adulta e, sebbene spesso sottovalutati o taciuti per imbarazzo, possono compromettere significativamente la qualità della vita.  

Tra questi, emorroidi e ragadi sono due condizioni frequenti che condividono sintomi simili come dolore, sanguinamento, prurito o fastidio durante la defecazione, rendendo difficile una diagnosi immediata. È proprio questa somiglianza che porta spesso a confondere due patologie che invece hanno cause, caratteristiche e trattamenti differenti.  

Capire, quindi, la differenza tra ragadi ed emorroidi non è solo una questione di terminologia: una diagnosi corretta permette di impostare il giusto percorso terapeutico ed evitare inutili ritardi o cure inadeguate. Ma approfondiamo l’argomento!  

 

Qual è la differenza tra ragadi ed emorroidi e come riconoscerle dai sintomi 

Dal punto di vista clinico, ragadi ed emorroidi sono due disturbi dell’area anale distinti, ma che possono dare origine a sintomi in parte sovrapponibili: il dolore, il sanguinamento e il fastidio durante l’evacuazione sono segnali comuni, ma con caratteristiche che aiutano a distinguerli. 

  • Ragadi anali 

Le ragadi sono piccole lacerazioni o ulcerazioni lineari della mucosa anale, spesso causate da traumi locali e associate a un dolore acuto e intenso, descritto come un “taglio” o “bruciore”, che si manifesta durante la defecazione e può persistere per ore dopo. Spesso si accompagna da piccole tracce di sangue rosso vivo sulla carta igienica. In fase cronica, la ragade può essere visibile all’esame clinico e associata a un piccolo nodulo sentinella. 

  • Emorroidi 

Le emorroidi, invece, sono strutture vascolari normali dell’ano che, se dilatate o prolassate, causano la patologia emorroidaria. Possono essere interne, esterne o miste, associate a sintomi diversi in base allo stadio: dal sanguinamento indolore o con lieve fastidio, alla sensazione di peso o corpo estraneo, fino al dolore intenso in caso di trombosi o prolasso avanzato. In alcuni casi, si può osservare un nodulo o un rigonfiamento fuoriuscire dall’ano, che talvolta necessita di riposizionamento manuale dopo l’evacuazione.  

Riconoscere correttamente se si tratta di emorroidi o ragadi è fondamentale per impostare un trattamento efficace e mirato. È per questo che, in presenza di sintomi persistenti, è sempre consigliabile una visita proctologica specialistica. 

Cause e fattori di rischio: perché si sviluppano ragadi ed emorroidi? 

Sebbene possano condividere alcuni elementi predisponenti, emorroidi e ragadi anali si sviluppano secondo meccanismi differenti, fondamentali da comprendere sia per la diagnosi che per prevenire la cronicizzazione o le recidive. 

Tra i fattori scatenanti dei due disturbi in esame ci sono: 

  • Le ragadi anali sono generalmente provocate da traumi locali acuti, come il passaggio di feci particolarmente dure o voluminose. La lacerazione può innescare uno spasmo dello sfintere anale interno, riducendo l’afflusso sanguigno e ostacolando la guarigione, con possibile cronicizzazione della lesione. 
  • Le emorroidi tendono invece a formarsi quando aumenta la pressione venosa del plesso emorroidario, per cause quali stitichezza cronica, sedentarietà, gravidanza, obesità, sforzi ripetuti o prolungati periodi in posizione seduta. Tutti fattori che possono essere alimentati da una dieta povera di fibre, una scarsa idratazione e naturalmente la predisposizione familiare

Quando è necessario l’intervento chirurgico per curare emorroidi e ragadi? 

A prescindere dalla differenza tra ragadi ed emorroidi, nella maggior parte dei casi, entrambe le condizioni si trattano con successo attraverso terapie conservative: dieta ricca di fibre, adeguata idratazione, regolarizzazione dell’alvo, igiene accurata e farmaci topici. 

Tuttavia, quando i sintomi diventano persistenti, dolorosi o compromettono la qualità della vita, può rendersi necessario un trattamento più mirato. In alcuni casi, e sempre dopo un’attenta visita proctologica, l’intervento chirurgico per emorroidi e ragadi può essere indicato in presenza di: 

  • ragadi croniche che non guariscono con le terapie mediche; 
  • emorroidi di grado avanzato (3°-4° grado) o complicate da trombosi;  
  • sanguinamenti ricorrenti o prolasso evidente. 

Le tecniche chirurgiche mininvasive, moderne e personalizzate, garantiscono efficacia con un recupero rapido e un basso impatto post-operatorio. 

Il Prof. Marcello Gasparrini, specialista in chirurgia proctologica, valuta ogni singolo caso con attenzione per scegliere il trattamento più indicato sulla base del quadro clinico e delle esigenze del paziente.  

Se soffri di sintomi anali persistenti e vuoi fare chiarezza sulla tua condizione, non esitare a contattarci per fissare una visita specialistica. 

Richiedi maggiori informazioni