Tutto sulla visita proctologica, in cosa consiste e perché non va temuta
L’idea di sottoporsi a una visita proctologica può generare timore o imbarazzo.
Eppure, è importante sapere che si tratta di un controllo medico discreto e indolore, necessario per diagnosticare precocemente disturbi frequenti dell’area anale e rettale, come emorroidi, ragadi anali, fistole o altri fastidi. Spesso la reticenza nasce dalla scarsa conoscenza dell’esame: capire una visita proctologica in cosa consiste, infatti, può aiutare a ridurre l’ansia e ad affrontarla per quello che è.
Vediamo allora come si svolge l’esame, come prepararsi al meglio e perché rappresenta uno strumento indispensabile nella prevenzione e nella cura delle patologie anorettali.
Rapida e indolore: in cosa consiste una visita proctologica?
Molti pazienti si chiedono come si svolge una visita proctologica e temono che l’esperienza possa risultare spiacevole, sia in termini di dolore che di imbarazzo. In realtà, l’esame è breve, si svolge in totale riservatezza e con la massima attenzione al comfort del paziente.
L’esame proctologico è strutturato in due momenti principali:
- Colloquio iniziale. Lo specialista raccoglie informazioni dettagliate sui sintomi come dolore, prurito anale o sanguinamento, indagando anche sulla loro frequenza, durata e fattori associati. Vengono analizzati anche lo stile di vita del paziente, le abitudini intestinali e la storia clinica, così da inquadrare correttamente il quadro sintomatologico.
- Esame obiettivo. Si inizia con l’ispezione esterna della zona anale, seguita – se necessario – da un’esplorazione rettale digitale: una procedura rapida e indolore, utile per rilevare eventuali alterazioni anatomiche come emorroidi o ragadi.
Lo specialista può quindi procedere con un’anoscopia, esame che permette di visualizzare direttamente il canale anale mediante un anoscopio, un tubicino rigido, sterile e lubrificato, lungo pochi centimetri, che viene delicatamente inserito per pochi minuti.
L’intera procedura è generalmente ben tollerata e non richiede anestesia. Il paziente viene posizionato sul fianco, in un ambiente riservato e protetto, in modo da minimizzare ogni possibile disagio. Per la maggior parte delle persone, si tratta di un’esperienza molto meno invasiva e stressante di quanto si possa immaginare, e dopo la visita è possibile riprendere subito le normali attività quotidiane.
Cosa fare prima di una visita proctologica per prepararsi nel modo corretto
Quindi, una volta capito in cosa consiste l’esame, come prepararsi per una visita proctologica? La buona notizia è che, nella maggior parte dei casi, non è richiesta alcuna preparazione particolare. Tuttavia, adottare alcune semplici ma utili accortezze può facilitare sia lo svolgimento dell’esame che la serenità del paziente, come:
- evitare pasti abbondanti nelle ore precedenti, soprattutto in caso di gonfiore intestinale;
- cercare di evacuare prima della visita;
- portare eventuali referti o esami precedenti, come colonscopie, ecografie, esami del sangue;
- preparare un elenco dei sintomi o delle domande da fare al proctologo;
- indossare abiti comodi, per il massimo del benessere durante l’esame.
In alcuni casi, il medico può consigliare una preparazione intestinale leggera, che consiste generalmente nell’assunzione di un lassativo blando la sera prima della visita, oppure di una supposta evacuativa o un piccolo clistere alcune ore prima dell’appuntamento. La scelta dipende dalla tipologia di indagine prevista e serve a migliorare la visibilità del canale anale durante l’esame, facilitando una valutazione più accurata e completa.
Come prepararsi per una visita proctologica e affrontarla al meglio
Oltre agli aspetti pratici, prepararsi per una visita proctologica significa anche affrontarla con il giusto approccio mentale. È importante ricordare che:
- Si tratta di un atto medico professionale, alla pari di qualsiasi altro esame specialistico.
- Il proctologo è formato per gestire con discrezione e rispetto anche i casi più delicati.
- Una diagnosi precoce consente di prevenire complicazioni di molte patologie e instaurare con tempestività trattamenti efficaci.
Una volta capito come funziona una visita proctologica, in cosa consiste e come prepararsi per l’esame, è importante non rimandare, parlare apertamente, e soprattutto affidarsi a uno specialista esperto.
Il Prof. Marcello Gasparrini, chirurgo specializzato anche in patologie del pavimento pelvico e dell’apparato gastrointestinale, esegue visite proctologiche accurate e personalizzate, con un approccio orientato all’ascolto, alla diagnosi precoce e alla scelta del trattamento più adatto.
Hai sintomi fastidiosi o altri dubbi che riguardano l’area anale o rettale? Contattaci per prenotare una visita specialistica.