Polipi del colon-retto: quali sono i sintomi da non sottovalutare?
I polipi del colon-retto sono formazioni anomale che si sviluppano sulla mucosa interna dell’intestino crasso. Nella maggior parte dei casi si tratta di lesioni benigne, ma alcuni tipi, nel tempo, possono evolvere in forme maligne se non diagnosticate e trattate tempestivamente.
Uno degli aspetti più insidiosi di queste lesioni è la loro tendenza a rimanere silenti a lungo. Nelle fasi iniziali, infatti, i polipi del colon-retto hanno sintomi che possono essere sfumati e facilmente confusi con altri disturbi gastrointestinali, come:
- presenza di sangue nelle feci, visibile a occhio nudo o rilevabile solo attraverso test specifici;
- alterazioni dell’alvo, con episodi di stipsi o diarrea persistente;
- senso di evacuazione incompleta o fastidio addominale ricorrente;
- stanchezza e anemia, dovuta a perdite di sangue croniche non visibili.
Riconoscere anche piccoli segnali può essere decisivo per anticipare eventuali complicanze e proteggere la salute intestinale.
Ma quali sono, quindi, le cause scatenanti dei polipi del colon-retto e come affrontarle? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Cosa sono i polipi del colon-retto: caratteristiche e fattori di rischio
Quando si parla di polipi del colon-retto, ci si riferisce quindi a escrescenze che si formano lungo la parete interna dell’intestino crasso, spesso in modo del tutto asintomatico. Parliamo di formazioni che possono assumere diverse forme, spesso benigne (come i polipi iperplastici), ma non tutti i polipi intestinali sono uguali.
Gli adenomi (polipi adenomatosi), in particolare, possono rappresentare uno stadio iniziale di una trasformazione tumorale. Un processo, chiamato sequenza adenoma-carcinoma, che può richiedere diversi anni, offrendo un’importante finestra temporale per la diagnosi e l’intervento preventivo.
I polipi del colon-retto possono variare per numero, forma e dimensione – da pochi millimetri a diversi centimetri di diametro – e il loro sviluppo è influenzato da molteplici fattori, tra cui:
- Età avanzata, con maggiore incidenza dopo i 50 anni
- Storia familiare di polipi o tumore del colon-retto
- Dieta povera di fibre e ricca di grassi o carni lavorate
- Sedentarietà e mancanza di attività fisica regolare
- Sovrappeso e obesità, che aumentano l’infiammazione sistemica
- Fumo e consumo eccessivo di alcol
- Malattie infiammatorie intestinali croniche, come colite ulcerosa o morbo di Crohn
Comprendere questi elementi di rischio consente di adottare misure preventive efficaci, come la partecipazione ai programmi di screening.
Come si diagnosticano i polipi del colon-retto
Come anticipato, molte persone convivono con i polipi del colon-retto senza avvertire alcun disturbo, rendendo la diagnosi casuale o tardiva. La maggior parte dei polipi viene infatti scoperta durante esami di screening preventivi.
La colonscopia è oggi lo strumento diagnostico più efficace per identificare i polipi del colon-retto e, se necessario, rimuoverli contestualmente durante la stessa procedura. Si tratta di un esame endoscopico che consente l’osservazione diretta e dettagliata della mucosa intestinale: attraverso un tubicino flessibile dotato di telecamera, il medico può esplorare l’intero colon e individuare anche lesioni di piccole dimensioni.
In molti casi, la colonscopia permette di effettuare una biopsia (prelievo di tessuto per analisi) o una polipectomia (rimozione del polipo) durante la stessa seduta, per evitare la necessità di interventi successivi.
Oltre alla colonscopia, esistono test di screening non invasivi, particolarmente utili per individuare la presenza di alterazioni iniziali o per chi ha difficoltà ad accedere alla procedura endoscopica: come:
- Test del sangue occulto nelle feci, che rileva tracce invisibili di sangue
- Colonscopia virtuale (TC colografica), eseguita tramite tomografia computerizzata
- Sigmoidoscopia, che esamina solo la parte finale del colon
Per la popolazione generale, il programma di screening nazionale raccomanda l’esecuzione del test del sangue occulto ogni due anni a partire dai 50 anni. Tuttavia, in presenza di familiarità o fattori di rischio specifici, la sorveglianza può iniziare prima e prevedere esami più approfonditi.
Come prevenire i polipi intestinali e quando è necessario rivolgersi al chirurgo
Quando si parla di salute del colon, non si può prescindere da una visione complessiva del benessere intestinale. Alcune abitudini di vita possono contribuire in modo significativo a ridurre il rischio di sviluppare polipi e altre patologie dell’apparato digerente.
Ecco, allora, alcuni accorgimenti che fanno la differenza:
- Aderire ai programmi di screening anche in assenza di sintomi, nelle tempistiche consigliate
- Seguire una dieta ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali, legumi) e povera di grassi saturi
- Mantenere un peso corporeo sano attraverso alimentazione equilibrata e movimento regolare
- Ridurre o eliminare il fumo che danneggia l’intero apparato digerente
- Limitare il consumo di alcol a quantità moderate o eliminarlo completamente
- Praticare attività fisica regolare, almeno 150 minuti a settimana di intensità moderata
- Limitare il consumo di carni rosse e lavorate, privilegiando proteine vegetali e pesce
Inoltre, sapere quando è necessario intervenire in presenza di polipi del colon-retto e di eventuali sintomi è essenziale per prevenire l’evoluzione verso forme tumorali. Non tutti i polipi, infatti, richiedono un intervento chirurgico immediato: la decisione terapeutica si basa su criteri specifici come dimensione, istologia, numero di lesioni e caratteristiche del paziente.
In linea generale, l’approccio terapeutico segue queste indicazioni:
- i polipi di piccole dimensioni e di tipo iperplastico vengono solo monitorati nel tempo;
- gli adenomi o i polipi con displasia vengono asportati, preferibilmente in sede endoscopica;
- in presenza di polipi di grandi dimensioni, sospetti o multipli, si può valutare un trattamento chirurgico mini-invasivo per l’asportazione con approccio laparoscopico o robotico, quando possibile.
Il Prof. Marcello Gasparrini, specialista in chirurgia laparoscopica e robotica, è un punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento delle patologie del colon-retto. La sua esperienza pluriennale nel settore garantisce standard elevati di cura e attenzione al paziente.
Grazie alle competenze maturate in anni di attività clinica e chirurgica, il Prof. Gasparrini è in grado di offrire percorsi diagnostici e terapeutici personalizzati e mirati, con un approccio attento alla prevenzione, alla sicurezza del paziente e all’utilizzo delle tecniche più innovative.
Se hai ricevuto un’indicazione per una colonscopia, hai sintomi che ti preoccupano o desideri semplicemente approfondire lo stato di salute del tuo intestino, contattaci per prenotare una visita specialistica.

